lunedì 9 novembre 2009

Fiaba dell'animale qualunque

un assassino dai riccioli biondi
badava a seviziare una fanciulla
in un anfratto buio di un bosco.
all'improvviso sentì un rumore,
si fermò di scatto e si guardò intorno.
scorse un'ombra in lontananza.
prese in mano la pistola e guardò meglio:
era un animale qualunque.
l'assassino dai riccioli biondi
scordandosi del corpo svenuto della fanciulla
impaurito si nascose dietro un albero
e puntò la pistola contro l'animale qualunque.
"perché hai paura di me?" chiese l'animale qualunque
"non so che animale sei, potresti essere
un gatto oppure un coniglio e allora la mia paura
sarebbe immotivata
ma potresti essere anche un orso, un lupo o un coccodrillo
capisci? potresti essere pericoloso per me"
disse l'assassino dai riccioli biondi
"beh, certo, in questo caso la tua paura
è giustificata"
disse l'animale qualunque

6 commenti:

  1. Insomma, nel mondo ci stai scomodo anche tu... Per questo mi sei tanto simpatico!
    Vale

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  2. Un assassino che odia il prossimo (in questo caso una donna) e quindi teme il diverso e quello che non vede. Lo teme perché lo considera potenzialmente pericoloso come lui invece é.

    Chissà se questa disamina é fuori luogo e poco centrata ma é quello che ho avvertito leggendo.

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  3. Il fatto giudaballerino che queste righe si prestano a mille interpretazioni, ci dai un aiutino?

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  4. La riflessione di partenza è la paura verso quello che non si conosce. L'ignoto potrebbe scaturire curiosità, ma una sorta di istinto di sopravvivenza ci porta a prediligere la paura. Giusto, direi. Ma fino a che punto? Se questo istinto prende il sopravvento e ci porta ad un rifiuto aprioristico del diverso? Beh, meno giusto, direi. E partendo dalla riflessione su questo controverso istinto nasce questa favoletta, volutamente ambigua, gottesca... insomma che si presta a mille interpretazioni ;)

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  5. Ammetto che non l'avevo capita, prima di leggere i commenti.
    Credevo fossa una banale nonsense.

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  6. La paura del diverso: un classico che ci viene inculcato ogni giorno.
    La fottuta omologazione...

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