domenica 1 novembre 2009

Alarm Clock Blues

Al mattino, La Sveglia Elettronica
ghignando si apprestava a suonare
quando, d'un tratto, rimase sorpresa:
il letto era vuoto.
Non c'era nessuno.
Poi sentì dietro che qualcuno apriva la porta.
Poco male che non si potesse voltare
perché avrebbe visto
solo la pesante figura di un uomo in pigiama
che stropicciandosi i capelli
tornava dal bagno.

9 commenti:

  1. Speravo che il finale fosse dell'uomo che alle sue spalle (ma hanno le spalle le sveglie?) brandiva un bastone per sfagliarla una volta per sempre, quel mattino s'era svegliato prima di lei...:)

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  2. @ilRusso: ahahahah non ci avevo pensato, il finale è decisamente più liberatorio come l'hai scritto tu :D

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  3. Battere sul tempo la sveglia...per me impossile!
    Ciao Vale

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  4. @ Scuscia: in effetti dovrei prendere l'abitudine di andare al bagno con una spranga metallica...

    @vale: anche per me battere sul tempo la sveglia è pura utopia. Questa è pura coincidenza, proprio nel breve lasso di tempo in cui mi ero allontanato, la sveglia ha fatto partire il suo malefico rumore. Ed è stato divertente immaginare il suo disorientamento e sconcerto nel non trovarmi lì ;)

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  5. Ciao! ...scommetto che è stata la sveglia a fregare te, stamattina, eh?!
    Vale

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  6. @vale: ahimé sì. E nel suo odioso suono ho avvertito chiaramente del sadismo. La storia dell'altra volta deve essersela legata al dito...

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  7. Davvero originale e divertente con la parte centrale che prende molto per l'apparente idea di solitudine che questa sveglia comunica. Poi il finale cambia tutto e ci fa sorridere.

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