lunedì 19 ottobre 2009

Non vedo, non sento... ma parlo

Avete presente le tre scimmiette? Sì, quelle di : non vedo, non sento, non parlo. Ecco, non sono una bella cosa. Sono il simbolo di un'omertà colpevole, di un lavarsi le mani di quello che ci succede intorno. Però ultimamente ho notato una perversa variante delle tre scimmiette, quella che fa "non vedo, non sento ma parlo".

Mi capita sempre più di sentir parlare, o addirittura di sentire sermoni, di persone che non sanno minimamente di cosa stanno blaterando. Basterebbe aprire gli occhi o le orecchie per avere una visione leggermente più ampia ma non lo fanno. Non vogliono approfondire, non vogliono conoscere certi retroscena, non vogliono credere a nulla che non sia spiattellato in superficie. Però vogliono parlare, sparare giudizi, sentenziare a destra e a manca. Non so se questa variante sia più grave, ma è sicuramente più fastidiosa.

8 commenti:

  1. Vero. I media sono un es. Ma loro lo fanno scientemente.

    Altri invece, in effetti, spesso parlano e scrivono con un po' troppa precipitazione.

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  2. @Daniele Verzetti il Rockpoeta: Mi riferivo soprattutto ai non professionisti. Chi parla nei media sa bene quello che fa, purtroppo...
    Mi riferivo a quelli che sono succubi dei media, a quelli per cui se lo dice la tv allora è vero e ignorano il mondo reale che gli gira attorno. Insomma mi riferivo ad un sottobosco che credevo superato e non lo è affatto

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  3. L'effetto della "democrazia mediatica", pensano che perchè c'è?! democrazia, allora tutti abbiano diritto di dire le loro stronzate. Lo scambio della stronzata con la democrazia è uno degli effetti più devastanti del berlusconismo. Tra l'altro mentre ti parli addosso perchè "ne hai diritto" non ti accorgi che i discorsi della sora Lella servono a sottrarti i diritti veri ma vivi felice e contento lo stesso. Ti tolgono Gerry Scotti e scendi in strada, ti tolgono la Costituzione e te ne fotti.
    Bello.

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  4. Il guaio è che si è persa la capacità di osservare, ascoltare e riflettere. Gli uomini d'oggi purtroppo son portati al monologo, al protagonismo piuttosto che al dialogo e al confronto. Un salutone, Fabio

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  5. E' 15 anni, da quando il re del qualunquismo è sceso in campo, che sento parlare emeriti ignoranti (che speeso rasentano la deficienza) di cose e fatti che non conoscono minimamente.
    Il problema è che lui li ha legittimati, una volta non si spingevano oltre il più classico dei qualunquismi (sò tutti ladri!), da quando hanno visto un paio di puntate del tg4 e sentito quello là ripetere come un mantra sempre le solite 3/4 stronzate (comunisti! avete governato anni! siete invidiosi di me! ecc.) si sentono tutti onniscenti...

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  6. Ci vorrebbe un po' di senso critico, anche solo un po' di sana curiosità, per rendersi conto che quello che viene raccontato o meglio propinato al pubblico, la maggior parte delle volte è una serie di banalità o ancor peggio di una mistificazione totale della realtà. Bisognerebbe leggere di più ed informarsi, mettere in moto il cervello e non lasciarselo mangiare per pigrizia.
    Un saluto, Vale

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